Il 18 ottobre 2021, come abbiamo raccontato in questo articolo, è diventato operativo il cooperation agreement con la Gediminas Technical University di Vilnius, nuovo capitolo dell’attività di HWG sul versante delle collaborazioni accademiche, già avviate proficuamente con l’università di Verona. A distanza di quattro mesi dall’accordo, le attività procedono con ottimi risultati laddove l’azienda entra nell’operatività della sicurezza informatica: i laboratori, dove gli studenti mettono in pratica quanto appreso a lezione grazie alle tecnologie e agli ambienti di test forniti da HWG.
Oltre l’accademia
La presenza di HWG in Lituania non si limita tuttavia alla collaborazione con l’università, ma si caratterizza per il rapporto con altri interlocutori. «In realtà prima della Gediminas abbiamo stretto contatti con Invest Lituania, ente governativo no profit che ha la mission di incentivare investimenti esteri nel mercato locale - racconta Stefano Brusaferro, CEO di HWG Cyber Security Nordics -. Loro sono stati il primissimo punto di contatto, ci hanno dato un grosso aiuto per trovare fornitori, sul fronte del recruiting e del sostegno legale. Ora ci supportano con attività di comunicazione e relazioni esterne per consolidare la nostra presenza nel Paese».
Accanto a Invest Lituania, un altro supporto fondamentale è venuto dall’ambasciata d’Italia e dalla Camera di Commercio Italia-Lituania; istituzioni preziose nella diffusione del made in Italy all’estero, che non si esaurisce nel binomio food/fashion ma tocca anche aree insospettabili come la tecnologia. «L’attività istituzionale è stata preziosissima per portarci a essere il primo SOC in assoluto operativo in Lituania - continua Brusaferro -. Certo, dobbiamo crescere ancora molto per diventare l’eccellenza che vogliamo essere, ma è indubbio che il marchio italiano, che è il nostro e mi piace ribadirlo, su questo tema ci sia e non si limiti all’aspetto tecnico. Ad ottobre, per esempio, l’ambasciata ha organizzato una tavola rotonda sulla cybersecurity in partnership con il ministero della Difesa lituano, e noi eravamo il punto di riferimento sul tema, interloquendo con attori istituzionali e con importanti realtà private».
Oltre l’ambito tecnico
Come detto, lo sguardo di HWG supera il limite della competenza tecnica per allargarsi in una visione più ampia. Per farlo, l’azienda sceglie un’altra università come interlocutore: la LCC University, ateneo statunitense con una sede lituana a Klaipeda. La collaborazione con loro è strutturata come con la Gediminas, ma si spinge in territori non strettamente connessi alla computer science. «Facciamo lezioni a chi si occupa di business administration, di digital marketing e di trasformazione digitale - spiega Brusaferro -. Con loro lavoriamo sull’awareness: l’importanza delle password, del salvataggio dati, delle VPN. Dopotutto alla cybersecurity ci arrivi da diverse strade, sarebbe sbagliato considerarlo solo un ambito per tecnici del settore».
Chi pensi, quindi, che per occuparsi di sicurezza informatica si debba aver costruito un curriculum basilare in informatica e specialistico in security commette un errore importante, escludendo possibilità di carriera dal futuro ricco di prospettive.
«Faccio l’esempio di un laureato in legge: lui ha sicuramente una visione più approfondita sulla governance, sugli aspetti legati alla data protection - precisa Brusaferro -. Pensa anche solo a tutte le questioni sollevate dal GDPR. Certo, quando dialoghi con un cliente che ha un retroterra culturale tecnico devi comunque essere in grado di sostenere il confronto, e puoi farlo solo se hai comunque approfondito da te alcuni punti essenziali. Ma è importante ribadire che noi non chiudiamo la porta a chi non sia un tecnico».
Proprio il futuro di Vilnius conferma quanto ha appena detto Brusaferro. Ad oggi il team lituano di HWG è composto da sette security analyst, figure essenziali per il SOC; all’orizzonte sono previsti profili di consulenza e commerciali, con l’obiettivo di sviluppare il mercato dei Paesi Baltici (Estonia e Lettonia, oltre alla Lituania) e di entrare in territori più maturi come la Finlandia, la Norvegia e il Benelux.