Fabio Aletto, 37 anni, Service Manager: è lui il Cyber Agent che conosciamo in questa intervista, il professionista dell'Information Technology chiamato a sviluppare e garantire gli adeguati livelli di sicurezza per le aziende clienti, per i loro dipendenti e per i loro utenti.
Da quando sei in HWG?
Dall’ormai lontano 2009, sono stato tra i primi assunti.
Qual è il tuo percorso di studi?
Ho studiato all’istituto Tecnico Industriale Marconi, qui a Verona.
Di cosa ti occupi in HWG?
Sono Service Manager, mi occupo di gestire i clienti e i servizi che forniamo loro.
Come mai hai scelto di occuparti di cybersecurity?
A dire il vero non ho scelto, ma ci sono arrivato lungo la mia strada professionale. Quando sono entrato in HWG l’azienda si occupava di networking e di servizi collegati; in seguito si è evoluta nell’ambito della cybersecurity e quindi mi ci sono trovato. Nel 2009 non era un tema importante e attuale com’è ora.
Quali sono i tuoi obiettivi professionali?
Come Service Manager è ovviamente gestire al meglio i servizi che offriamo ai nostri clienti, facendo sì che ne siano soddisfatti, tecnici e relazionali. Il mio obiettivo personale, poi, è crescere e migliorare giorno dopo giorno proprio sul piano gestionale. Sono in questo ruolo da un paio d’anni, per i precedenti dieci mi sono occupato di aspetti tecnici. Per questo non mi reputo un Service Manager completo, e punto a sempre a migliorarmi.
Qual è l’elemento, acquisito durante la tua esperienza, che ti aiuta nel raggiungere quegli obiettivi?
Credo sia l’interazione con il cliente, sia sul profilo tecnico sia su quello commerciale: come comunicare con lui, come incontrare le sue esigenze. Ogni cliente è diverso, e ciò ti obbliga a capire bene come impostare la relazione con lui per supportarlo nel raggiungere i suoi obiettivi. Direi che è proprio questo, l’interazione, l’elemento che in questi 10 anni mi ha permesso di crescere: puoi essere un bravo tecnico o un bravo manager, ma non devi dimenticare che la tua bravura deve essere a servizio del cliente.
Qual è la sfida principale del tuo lavoro?
Beh, come ho detto prima: un cliente soddisfatto, che deve esserlo non sono di me come professionista ma dell’intera azienda per cui lavoro.
Se avessi dieci minuti durante i quali acquisire una competenza fortissima, quale sarebbe?
Nel mio lavoro sono fondamentali le soft skills, ma penso che un Service Manager con competenze tecniche sviluppate aiuti a supportare tutto il team. E quindi, anche per una questione personale, mi piacerebbe disporre di una competenza tecnica molto elevata.
Hai un motto che ti guida nella vita e nel lavoro?
No, non ne ho. Prendo la vita così com’è, non ho linee guida particolari.
Qual è il consiglio più importante che daresti a un’azienda o un utente che deve praticare la sicurezza informatica?
Informarsi bene e capire cosa voglia dire la parola cybersecurity. Solo dopo, intraprendere percorsi per far sì che sistemi dell’azienda (o dell’utente stesso) siano protetti. Questa consapevolezza manca: si pensa che basti aggiungere due o tre elementi tecnici per proteggere i sistemi, ma non è così. Ci sono protocolli, processi specifici: solo seguendoli si può avere una vera consapevolezza di quel che significa davvero la protezione dagli attacchi.